Una delle opere più belle dedicate alla libertà e alla resistenza è un fumetto: l’Eternauta. Non a caso uscì negli anni ’50, a ridosso dell’esperienza europea di resistenza al nazismo. La fantascienza di matrice americana è stata identificata come una sublimazione della paranoia collettiva degli Stati Uniti, in cui l’Alieno era un alias del comunismo. L’Eternauta, opera argentina, si colloca invece su un altro versante; l’invasione aliena è solamente uno scenario, entro il quale sono protagonisti gli uomini. L’umanità, sull’orlo del disastro, riesce a dare il meglio di sé nel tentativo di resistere all’invasore.
Questa storia di fantascienza è stata vista come una sorta di profezia, in cui lo sceneggiatore Héctor Oesterheld precorreva quello che sarebbe stato il triste destino del suo paese: la dittatura autoritaria di Jorge Videla, gli stadi usati come campi di concentramento, i trentamila desaparecidos. Forse proprio per questa sua lungimiranza, Oesterheld fu uno di quei trentamila. E a lui, e al concetto di libertà, Rocco Rosignoli ha dedicato la canzone Oesterheld, contenuta nel cd Testuggini.
E mentre ancora manchi all’appello
con trentamila dopo la bufera
su Buenos Aires cade la neve:
da novant’anni non si vedeva.
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