Tristezza e ragnatele avvolgono le baracche,
lontano, nelle trincee, sanguinano i padriE le madri si prostituiscono con la morte, nelle stalle,
per un po’ di zucchero e un filone di pane.
Yitsik Manger scrisse questa “Ballata della guerra” esattamente il 30 gennaio 1933. Che cosa sia stato quel giorno, in Germania e nel mondo, lo specifica lo stesso autore: “Scritta il giorno in cui Hitler è diventato cancelliere.” Iniziava, quel giorno, il regime nazista. Il III Reich che avrebbe portato alla guerra mondiale; ad un poeta ebreo questo era già sufficientemente chiaro. Yitsik Manger non scelse, per questa ballata, di raccontare una storia; si tratta, invece, di un testo formato solo da immagini di guerra. In maniera pienamente espressionista, dato che Manger si era formato, pur scrivendo in yiddish, alla scuola dell’espressionismo tedesco. Uno dei canoni dell’espressionismo è, esattamente, lasciare al lettore il compito di immaginare una storia, o le storie, a partire dalle immagini. Mentre i padri muoiono nelle trincee, le madri sono costrette a prostituirsi (“con la morte”: un’immagine terribile) per poter comprare un po’ di pane e un po’ di zucchero per i figli; nel frattempo, i bambini guardano dalle finestre sfilare i soldati. Ancora: immagini di contadini. Fucilazioni. Tristezza. Fuochi che bruciano. Sirene. Generali. Al termine della ballata, i bambini si accalcano tutti assieme, cercando le madri che, come sappiamo, si stanno prostituendo per comprare pane e zucchero.
Yitsik Manger, nel 1933, aveva sicuramente in mente la prima guerra mondiale; anche se aveva previsto esattamente a che cosa avrebbe portato il nuovo regime in Germania, non poteva immaginare che la seconda guerra mondiale sarebbe stata ancor peggiore. Ciononostante, questa sua “Ballata della guerra” resta un documento assolutamente impressionante e del tutto originale.
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