Avrebbe potuto forse diventare una star del rock’n’ roll il giovane Walter Cichon. Quel ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones, ma anche i Kinks e gli Animals aveva formato una band. Si chiamavano i Motifs e nel New Jersey del 1966-67 erano gli eroi indiscussi della scena rock locale. “Eravate i meglio che questa città di merda abbia mai avuto” scrive Bruce Springsteen in The Wall, la canzone che ha dedicato al suo mito dei diciott’anni.
Il muro è quello del Vietnam Veterans Memorial a Washington, perché Walter Cichon è uno dei 50,000 soldati americani morti in Vietnam e i cui nomi sono riportati sul muro nero, in scrupoloso ordine cronologico. Dei Motifs ci rimane un’orecchiabile canzone in stile Kinks, If I Gave You Love. Di Walter non rimane neanche il corpo. Fu ammazzato due anni dopo aver inciso il primo singolo, insieme ad altri suoi compagni in una furiosa battaglia, colpito da un proiettile in testa… Ma, siccome la ritirata americana fu molto precipitosa, morti e feriti furono abbandonati e, quando tornarono per riprenderli, trovarono i loro corpi completamente smembrati dai vietcong. Allora i comandi militari, piuttosto che raccontare come erano andate davvero le cose, preferirono far credere alla famiglia che Walter non fosse mai stato ritrovato, “missing in action”… L’esercito ammise la morte di Walter solo nel 1974 ed i suoi funerali furono celebrati l’anno successivo.
Bruce Springsteen invece è sfuggito al servizio militare (si dice presentandosi alla visita completamente ubriaco, o fingendosi omosessuale) e qualche anno dopo ce l’ha fatta ed è diventato la rockstar che Walter non ha potuto neanche provare ad essere. Ma non ha dimenticato il mito dei suoi 18 anni.
Nella mia immaginazione mi capita ancora abbastanza spesso di vederlo esibirsi, rivedo il modo in cui stava sul palco, come si vestiva, come teneva il tamburello, il look casual ma figo, l’assoluta libertà.
scrive presentando l’album che in cui l’anno prossimo troveremo la prima incisione in studio di The Wall.
Sigarette e una bottiglia di birra,
questa poesia che ho scritto per te
questa nera lapide e queste dure lacrime
sono tutto quel che mi resta di te ora
ti ricordo ridere con la tua divisa da marine
ridere probabilmente della tua partenza
leggo che Robert McNamara dice che gli dispiaceTu, i tuoi stivali e la tua maglietta nera
oh, Billy, sembravi davvero cattivo
già, tu e il tuo gruppo rock eravate il meglio
che questa città di merda abbia mai avuto
ora quello che t’ha messo lì
porta a mangiare la sua famigliola in ristoranti di lusso
qui non c’è nessun posto per scuse e perdono
qui, al Muro
Questa è la guerra. Non c’è nessun posto per le scuse o per il perdono, e per nessun Robert McNamara.
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