Brett Dennen è un cantautore folk carnifoniano. Classe 1979, ha pubblicato diversi album in bilico tra folk e pop, per lui si sono sprecati vari paragoni (Bob Dylan, Tracy Chapman, Paul Simon…) che lasciano un po’ il tempo che trovano. Nel 2005 ha pubblicato una canzone, The Holidays are Here (and We’re Still at War) che ci ha lasciati senza parole e che vogliamo riproporre in questi tempi di pellegrinaggio all’ipercoop e di luminarie natalizie. Perché in guerra ci siamo sempre tutti quanti.
Come pellegrini nel parcheggio,
arterie intasate da grumi di sangue
spingendo per i corridoi dei grandi magazzini
croci al neon e luminarie natalizie
debiti con carte di credito, biciclette nuove di pacca
le feste sono arrivate e noi siamo ancora in guerraIl rabbino legge brani dell’antico Testamento,
il bancario dà un’occhiata agli investimenti annui
i babbi natale dell’Esercito della Salvezza chiedono soldi per i poveri
delusione della democrazia
le cascamorterie della politica estera fasulla
le feste sono arrivate e noi siamo ancora in guerraCieli pieni di smog e elezioni già fissate,
l’ìngiustizia colpisce da ogni parte
gente schiena a terra
a cercare qualcuno che ci liberi
un re con dei pugni come Mohammad Ali
le feste sono arrivate e noi siamo ancora in guerra…
I poliziotti rompono i coglioni agli homeless
liti in famiglia, alcool e violenza
le porte della galera si spalancano
un’azienda licenzia un milione di dipendenti
e la fabbrica viene spostata all’estero
le feste sono arrivate e noi siamo ancora in guerraGesù versa un’altra lacrima
in un mare di duemila anni
nella vigilia di un nuovo anno ancora
lacrime di gioia, decisioni penose
e domani brindisi alla salute e al benessere
le feste sono arrivate e noi siamo ancora in guerraGuerre di religione e dominio
commercio mondiale e globalizzazione
s’impenna il prezzo del petrolio
chiese solitarie stracolme di peccatori,
di non credenti e di neoconvertiti
le feste sono arrivate e noi siamo ancora in guerra
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