Antiwar Songs Blog
il Blog delle Canzoni contro la guerra
Browse: Home / 2015 / Febbraio / 03 / Everyday Robots

Everyday Robots

By Antiwar Songs Staff on 3 Febbraio 2015

banksy
Everyday Robots è una canzone inquietante e realistica. L’ha scritta Damon Albarn, il cantante inglese che dopo una stagione da popstar con i Blur e le interessanti sperimentazioni tra elettronica e hip-hop della band a cartoni animati dei Gorillaz, ha fatto uscire l’anno scorso il suo primo album solista che si apre con questa traccia che dà il titolo all’intero lavoro.

Nella sua semplicità e ossessività, la canzone è un piccolo capolavoro. Siamo immediatamente calati nella scena di un giorno qualunque su una metropolitana londinese (ma potrebbe essere Tokyo, Parigi o Milano) all’ora di punta quando – dopo una giornata di lavoro – una massa di automi si incammina verso casa.

We are everyday robots on our phones
In the process of getting home
Looking like standing stones
Out there on our own

Ognuno di loro (anzi di noi perché la canzone è significativamente in prima persona plurale) ha con sé un telefonino, uno smartphone (neologismo peraltro assurdo, dato che un computer è per definizione stupido) e fissa il piccolo schermo, completamente alienato dal mondo e dagli altri automi che lo circondano. Nel Regno Unito il tempo medio per il tragitto dal lavoro a casa è 58 minuti , con punte di 75 minuti per i londinesi. “Grazie” al traffico congestionato e alla scarsa efficienza dei mezzi pubblici, penso che in Italia la situazione sia ancora peggiore. Non va meglio a chi sceglie l’automobile privata, “in fila in tangenziale le promesse si sentono tradite.” come cantavano i Gang già anni fa. Naturalmente il tempo speso per raggiungere il luogo di lavoro e tornare a casa non viene considerato orario lavorativo e così all’alienazione del lavoro si aggiunge l’alienazione del viaggio, vanificando anni di lotte per ottenere di “lavorare meno almeno se non puoi starne fuori”.

 

Aspettando il treno a Tokyo - foto di Héctor Garcia - Kirai

Aspettando il treno a Tokyo – foto di Héctor Garcia – Kirai

In piedi su un vagone affollato siamo come delle pietre in piedi, dei menhir (paradossalmente l’uomo tecnologico del XXI secolo viene paragonato alle più antiche e meno tecnologiche opere umane). Isolati dagli esseri umani in carne e ossa che ci circondano cerchiamo la socialità nei cosiddetti “social network” che alimentano invece l’asocialità e l’isolamento. Ormai incapaci di un qualche rapporto diretto e reale, come automi tocchiamo al massimo vari pollici (in particolare i pollici alzati per dire “mi piace”) finché qualcuno dei più deboli soccombe, sopraffatto da nuovi gerghi (twittare, postare, lanciare un hashtag…) e dal mare di “aggiornamenti di stato” dei suoi amici virtuali. Ma non è una grande perdita, sarà solo “one more vacancy”, uno in meno tra i milioni di pendolari che affollano la stazione della metropolitana.

Everyday robots just touch thumbs
Swimmin’ in lingo they become
Stricken in a status sea
One more vacancy

Damon Albarn ha scritto un pezzo che fotografa perfettamente e senza fare sconti a nessuno quest’aspetto della società moderna. Ed è significativo che una canzone del genere non arrivi da un folksinger semisconosciuto un po’ tradizionalista e diffidente verso ogni novità tecnologica, ma da un cantante che è stato prima con i Blur una popstar protagonista dello star system e poi con i Gorillaz uno sperimentatore della tecnologia e dell’elettronica applicata alla musica. L’ossessività dell’arrangiamento ricorda quasi la suoneria di questi onnipresenti telefonini, e il cantante, includendo se stesso nella massa degli automi, ha l’intelligenza di non puntare il dito contro nessuno, ma di limitarsi ad un sottinteso pollice, questa volta rovesciato che ci dice: I don’t like it.

smartAntiWarSongs

Tutto questo per dirvi che se questa canzone non vi ha fatto venire voglia di ribellarvi, di ricominciare a stringere rapporti umani, a guardarvi intorno o a leggere un libro invece di stare a spippolare sui telefonini, almeno venite a visitare le CCG. Da qualche giorno vi accoglieranno con una nuova home page “mobile” (ridirezione automatica per chi ci visita tramite telefonino) e con le pagine opportunamente ridimensionate per permettere la lettura anche su quegli schermi minuscoli…

L’immagine iniziale è ovviamente di Banksy

Posted in Canzoni | Tagged Damon Albarn, Smartphones, Social Network

Antiwar Songs Staff

« Previous Next »

Visita il sito

Il blog di Canzoni contro la guerra. Visita il sito per le ultime novità e per inviare nuove canzoni o commenti.

Canzoni contro la guerra

Pages

Categorie

  • Album
  • Anniversari
  • Appelli
  • Articoli
  • Artisti
  • Canzoni
  • CCG Fondamentali
  • Citazioni
  • Classica
  • General
  • In ricordo
  • Infrastruttura Web
  • Media
  • Percorsi
  • Poesie

Tags

11 settembre 2001 A/I Alberto Savinio Alessio Lega Amore Anarchia Andrea Buffa antifascismo antimilitarismo Argentina Beatles Berlino Est Bertrand Cantat Bob Dylan Boris Vian Bretagna Bruce Springsteen Carlo Levi Catalogna Caterina Bueno Chiara Riondino Cile Claudio Lolli Davide Giromini Dialetti disertori Eduardo Galeano Erotismo Erri De Luca Etiopia Fabrizio De André Federico Garcia Lorca femminicidio Francesco Guccini Frank Zappa galere Gian Piero Testa Ginevra Di Marco Giovanna Marini Grande Guerra Grecia Guerra civile spagnola Guerra d'Abissinia Hip-Hop Hitler Inni Intervista Iraq Jimi Hendrix Joe Strummer John Lennon José Afonso Jugoslavia Killah P Kobanê Kurdistan Lampedusa Leon Gieco Libertà libertà di espressione Libri Lou Reed Luca Rapisarda Marce militari Marco Rovelli Marco Valdo M.I. Mauro Pagani Mercedes Sosa Mussolini New York Nikos Xylouris No TAV Obama Palestina Parlano di noi Pete Seeger Piemonte Politecnico 1973 Polonia Primavera di Praga razzismo Repressione poliziesca Resistenza Robin Williams Rocco Rosignoli Rodolfo Graziani Sacco e Vanzetti Shoah Sicilia Siria Spagna Sudafrica Susanna Parigi The Gang The Velvet Underground Vietnam Violeta Parra Woody Guthrie Yiddish Zabranjeno Pušenje

Commenti recenti

  • Riccardo Venturi su Le vie dei canti
  • Fulvia Ercoli su Perché un blog
  • sergio falcone su Vent’anni dopo. La pagina di Auschwitz cambia pelle
  • L'Anonimo Toscano del XXI Secolo su Dove nascono le CCG
  • Luca Monducci su Dove nascono le CCG

Cerca

Archivio

  • Marzo 2025
  • Marzo 2024
  • Dicembre 2023
  • Marzo 2023
  • Febbraio 2023
  • Agosto 2022
  • Novembre 2021
  • Maggio 2021
  • Marzo 2021
  • Febbraio 2021

RSS Ultime canzoni pubblicate sul sito

  • Goin' Down the Road Feelin' Bad
  • Una punta di rosso
  • Donna chiama libertà
  • Oradour
  • Saluterò di nuovo il sole
  • La partita di pallone
  • Multiculture
  • Palermu
  • Les Rats iront au Bout du Monde
  • Parola Sentinella Libertà

Sostieni A/I

Autistici/Inventati

Sostieni Autistici/Inventati

Una piccola donazione può fare la differenza!

Meta

  • Registrati
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Copyleft © 2025 Antiwar Songs Blog.

Powered by WordPress, Hybrid, and Hybrid News.