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What’s Going On: cinquant’anni di un capolavoro

By Antiwar Songs Staff on 21 Maggio 2021

Marvin Gaye

Le lettere che mio fratello mi mandava dal Vietnam mi colpirono profondamente, così come la situazione sociale che vedevo davanti ai miei occhi, nel mio paese. Ho capito che per scrivere canzoni capaci di raggiungere l’anima della gente era necessario che mi gettassi alle alle spalle ogni fantasia

Troppe madri che piangono. Troppi fratelli che muoiono. Che sta succedendo? e soprattutto perché ?

Cinquant’anni fa, il 21 maggio 1971, Marvin Gaye pubblicava il suo album capolavoro, What’s Going On, oggi considerato una pietra miliare della musica soul.

All’epoca l’album fu guardato con sospetto. Gaye, autore di grandissimi successi commerciali fece ascoltare in anteprima la title track a Berry Gordy fondatore e padre padrone dell’etichetta Motown. Gordy è per Marvin il datore di lavoro ma anche uno di famiglia, infatti all’epoca Gaye è ancora sposato con Anna Gordy, sorella di Berry. Ma il discografico non è assolutamente colpito dalla canzone. L’etichetta aveva delle regole severissime per accettare una canzone da pubblicare, e il nuovo sound con venature jazz si discostava dal sound tipico della Motown, che era una vera e propria fabbrica di successi commerciali anche se di qualità.

Gordy si sbagliava perché la canzone e tutto l’album ebbero un successo enorme. L’album poteva essere ascoltato ininterrottamente come una lunga suite di canzoni che ne facevano un concept della canzone politica che toccava tutti i temi principali delle proteste di quegli anni.

Prima di tutto guerra in Vietnam (nella title track e nella successiva What’s Happening Brother – basata sui racconti del fratello minore Frankie, reduce da quella sporca guerra) ma anche la dipendenza dall’eroina che distruggeva tante giovani vite (Flyin’ High). Seguiva poi un appello a salvare i bambini dal mondo della catastrofe nucleare “in cui non ci saranno canti, in cui i fiori non cresceranno, in cui le campane non suoneranno” (Save The Children) ed una canzone sull’amore che si può trovare nella spiritualità ma anche sul difficile rapporto con il padre, pastore del movimento pentecostale (God Is Love), che porterà al tragico epilogo anni dopo: nel 1984 Marvin Gay Sr. uccise il figlio mentre quest’ultimo tentava di difendere la madre durante una lite per futili motivi.

Mercy Mercy Me (the Ecology) è un altro capolavoro, forse la primissima canzone ecologista in un periodo in cui anche il termine stesso ecologia non era diffuso come oggi. Right On dalle sonorità latine è musicalmente elaboratissima ed è un vero e proprio inno alla pace e all’amore universali. Anche Wholy Holy riprende la spiritualità di God is Love, ma una spiritualità molto carnale scritta dall’uomo che dieci anni dopo compose Sexual Healing…

Il capolavoro arriva con l’ultima traccia Inner City Blues (Make Me Wanna Holler) la voglia di gridare di tutti i giovani del ghetto, schiacciati in una vita di difficoltà economica e spediti a morire in un paese lontano da uno stato che riesce a mandare l’uomo sulla luna ma non a dare una vita dignitosa ai propri cittadini.

Inflazione, nessuna possibilità
di aumentare il reddito
la pila dei conti è arrivata al cielo
Spedite quel ragazzo lontano a morire

mi viene voglia di gridare
per il modo in cui manovrano la mia vita

E gli stessi problemi sono ancora qui cinquant’anni dopo:

Crimine in aumento
forze dell’ordine col grilletto facile
panico dilagante
Dio solo sa dove finiremo

Siamo finiti, cinquant’anni dopo, in un mondo in cui la catastrofe ambientale è dietro l’angolo, un mondo in preda a una pandemia causata in ultima analisi da azioni umane come lo sfruttamento della terra, l’estrazione di risorse naturali, l’industria della carne, i moderni sistemi di trasporto, l’utilizzo di antibiotici, ed il commercio globale. Siamo finiti a dover urlare “Black Lives Matter” in un paese in cui la vita della comunità nera è segnata ancora dal razzismo e dagli abusi polizieschi. Non c’è più la guerra in Vietnam ma i conflitti armati insanguinano ancora il mondo e le parole del ritornello di What’s Going On, riprese anche nella chiusura dell’album restano ancora attuali.

Mother, mother
There’s too many of you crying
Brother, brother, brother
There’s far too many of you dying
You know we’ve got to find a way
To bring some lovin’ here today

Posted in Anniversari | Tagged Marvin Gaye, Vietnam

Antiwar Songs Staff

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