Breve riflessione personale di Dq82 su come le canzoni arrivano nelle CCG.
Negli ultimi giorni sono successi alcuni fatti, alla fine quasi insignificanti, ma che mi hanno portato a riflettere e ricordare un po’ di cose.
Ma partiamo dall’inizio:
Qualche giorno fa Lorenzo è andato al cinema a vedere “La zona di interesse”, ha notato una canzone, scritta in yiddish ad Auschwitz, di fatto inedita. Ce l’ha segnalata e visto che era introvabile, Riccardo, che è il linguista del sito, l’ha sbobinata e ricostruita.
Ieri ci ha scritto, in calce ad una canzone inserita nel 2009, trovata chissà come da me su YT, probabilmente sbobinata all’ascolto, il suo autore, che a quasi 15 anni di distanza ci ha segnalato il giusto titolo e ha pure caricato sul tubo l’audio originale.
Ieri leggevo un articolo di giornale sugli Europei di calcio, e veniva segnalata la storia del Casement Park, o stadio unionista e repubblicano di Belfast che dovrebbe essere restaurato e reso utilizzabile per gli Europei, dopo essere stato abbandonato nel 2013. E nell’articolo si parlava ovviamente di Roger Casement. Visto il personaggio interessante, mi sono chiesto se esistesse una canzone su di lui, l’ho trovata, ma, con un certo stupore, mi sono accorto che mancava tra le CCG. Quindi l’ho inserita per direttissima.
Ecco, le mie riflessioni nascono da questi episodi, e più o meno si possono riassumere così: come arrivano qui dentro le canzoni?
Innanzitutto capita di sentire una canzone nuova (per noi, non necessariamente appena pubblicata) alla radio o ad un concerto o su un CD nuovo di pacca, e andarla a cercare sul sito, per rileggere il testo e accorgersi che non c’è. Oppure sapendo che è nuova, inserirla direttamente. A volte si scopre un nuovo artista che ci piace, e allora si cerca una sua canzone pur di inserirlo tra le CCG/AWS.
Qualche settimana fa c’è stato l’episodio degli studenti manganellati a Pisa perché manifestavano per la Palestina. Il pensiero è subito andato a Genova, anche perché – per le strane coincidenze della vita- il questore di Pisa era vicequestore a Genova al tempo del G8. Così alla radio Giustina ha messo una canzone di un gruppo toscano che Lorenzo non aveva mai sentito nominare, anche se sono in attività da tanti anni. Sull’onda dell’indignazione per quei fatti, “Genova quel ragazzo” degli Esterina è entrata nelle CCG ancor prima della pubblicazione del disco.
Un cantautore belga ci ha inviato la sua canzone dedicata a Nûdem Durak, cantante curda messa in galera dal regime di Erdogan solo per aver cantato canzoni nella sua lingua. Una storia che non conoscevamo, ma che ci ha portato a cercare le canzoni dedicatele ed è così che abbiamo trovato una nuova versione tedesca de L’Estaca, canzone fondamentale di cui credevamo di avere già tutte le possibili traduzioni…
Ci sono i concorsi musicali: da Voci per la libertà a Sanremo, passando per Musicultura e il Premio Fabrizio De André, qualche canzone da inserire c’è sempre. Non siamo snob, cerchiamo le perle nascoste dall’underground ma non disdegniamo il pop e il mainstream. Quando Ghali ha presentato a Sanremo “Casa mia” per portare su quel palco il messaggio contro la guerra e il no al genocidio, abbiamo cercato di dare alla sua canzone il risalto che merita, a prescindere anche dai nostri gusti personali.
Altre volte leggendo articoli su riviste di musica, alcune ormai sono vere e proprie fonte di ispirazione. Ne cito una su tutte: blogfoolk.com. Alcuni libri…
Poi ci sono le ricorrenze, un qualche anniversario, per cui la canzone la andiamo proprio a cercare, per celebrare quella ricorrenza, e fare un esercizio di memoria, che poi è uno dei “compiti” del nostro sito.
O ancora capita di imbattersi nelle storie, che possono essere le più disparate. Può essere la storia di uno stadio, come mi è capitato ieri, ma negli anni potrei raccontare di documentari, di tappe del giro d’Italia, di fatti di cronaca… E per raccontare quelle storie si cercano canzoni, a volte se la storia è importante si forza anche un po’ l’inserimento, si fa “ricerca”. Negli anni credo di aver scritto a decine di musicisti; ho addirittura telefonato ad una scuola media, per parlare con una professoressa.
E infine forse la ricerca “più facile” usando i motori di ricerca, quelli generali o quelli interni a YT o bandcamp. A volte le canzoni si trovano, ma non si trova la trascrizione del testo e non sono pochi i casi in cui abbiamo trascritto personalmente testi altrimenti introvabili, con o senza l’ausilio di strumenti informatici che possono facilitare il compito. È così che sono stati inseriti ad esempio Corre forte la locomotiva, un rap NO TAV che conoscevamo da anni ma di cui non si trovava prima il testo oppure la versione inglese di Mediterráneo di Serrat.
Per ultimo, ma non in ordine di importanza, ci sono i contributi di decine di collaboratori, più o meno anonimi, più o meno assidui… Tutte queste vie dei canti arrivano da tante direzioni diverse ma confluiscono nel mare del nostro portale, tante singole gocce che insieme possono fare una tempesta, tante voci contro la guerra, il militarismo, lo sfruttamento e la violenza. Nel nostro piccolo continueremo a fare del nostro meglio per raccoglierle.
articolo di DonQuijote82 con alcune integrazioni di Lorenzo Masetti
Le vie dei canti: il titolo di questo (importante) post, nato da una riflessione di DonQuijote 82, quasi mi riporta alla Firenze medievale, dove non esistevano le “vie” (a parte poche), bensì i “canti”, gli angoli delle strade. Il Canto de’ Nelli, o il Canto dell’Oche e via discorrendo. Sono state poi le vie che hanno preso nome dai Canti: per ogni canto, una via. Credo possa funzionare, seppur in modo parecchio fantasioso, come metafora: tanti canti, tante vie. In questo sito, mentre sto scrivendo, ci sono esattamente 36.871 canzoni (11 marzo 2024, ore 23,17), men0 tre stiamo per compiere 21 anni, il venti di marzo. Ebbene, sono ragionevolmente convinto che questi 36.871 canti ci sono pervenuti attraverso 36.871 vie differenti. Ognuno la sua storia, ognuno il suo percorso. Si possono, al massimo, individuare delle “categorie”, vale a dire modalità di inserimento (la ricerca, la collaborazione esterna, la creazione diretta, i contributi di autori, autrici e musicisti…solo per fare una piccola rassegna). Ci sarebbe, poi, l’evanescente categoria del puro caso: individuare ogni singola canzone o brano musicale che si è fatto strada qua dentro del tutto inaspettatamente, magari cercando tutt’altro, sarebbe un’impresa titanica. Le vie dei canti di questo sito, all’inizio, formavano al massimo un paesino di poco più di 600 abitanti un po’ raffazzonati, che vivano in dei luoghi alquanto bui e altomedievali (“newsgroups”, “mailing list”…); poi il paesino si è fatto città, con tutto il suo reticolato di vie, e anche qualche piazza più o meno ampia (la Piazza Bella Ciao, la Piazza dell’Estaca…). E la città continua a ingrandirsi in modo del tutto naturale, in alcune zone con un piano regolatore ed in altre senza neanche un minimo di programmazione urbanistica. Come in tutte le città storiche, esistono vie nate in modo assolutamente imprevisto, come la via del ragazzino greco di 12 anni che ci manda una sua canzone tramite il padre e della quale ci accorgiamo dopo mesi e mesi. Ci sono vie rimaste per anni e anni delle stradette suburbane dimenticate da Dio, e che poi all’improvviso si sono sviluppate divenendo zone residenziali. E tutto questo resterà. Anche quando i “mitici” fondatori del sito saranno morti e sepolti, anche quando, come in ogni brava città che si rispetti, individuare le vie dei canti diventerà una sorta di scavo archeologico da parte dei famosi posteri (ai quali, senz’altro, spetterà l’ardua sentenza su parecchie cose). Nel frattempo, continuiamo a andare avanti consci che il sindaco e gli assessori di Cicciggilandia hanno sempre delle belle gatte da pelare.