Scrive Pippo Pollina:
Oggi a Zurigo parteciperò alla marcia contro la guerra in Ucraina e canterò due canzoni : LE DESERTEUR di Boris Vian e EL DERECHO DE VIVIR EN PAZ di Victor Jara.
Nessun artista vi partecipa e me ne vergogno.
Hanno tutti paura di essere additati come filoputiniani soltanto perché in questa piazza si dirà chiaramente che da un anno a questa parte gli argomenti delle armi sono stati gli unici a parlare. Dove sono andate le diplomazie ? Dove sono i movimenti studenteschi ? Le proteste di massa per indurre i nostri paesi a muoversi in una direzione di pace ?
Se anche la metà degli argomenti che gli organizzatori hanno messo in lista sono buoni, allora, bisogna scendere in piazza.
Non voglio entrare nel merito approfondito della questione Russia-Ucraina perché so bene come questo presupponga un’analisi complessa delle ragioni e dei torti di entrambi paesi.
Essere per la pace significa stare dalla parte di chi è inerme di fronte ai carrarmati, di qualunque colore e bandiera. E cioè stare dalla parte dei civili che più di tutti soffrono i soprusi dei militari in piena libertà di fare e strafare.
Quindi NO all’invasione russa in Ucraina. Ma anche NO al continuo approvvigionamento degli arsenali in Ucraina da parte nostra. NO all’imperialismo russo ma anche NO a qualunque tipo di nazionalismo, compreso quello ucraino. NO all’appoggio russo nel contesto di vari conflitti internazionali, in primis quello della guerra civile in Siria, ma anche NO all’ostracismo contro le minoranze russe da parte ucraina nelle regioni di confine.
Si porrà fine a questa guerra quando le armi taceranno e ci si riunirà seriamente attorno a un tavolo per trovare una soluzione di compromesso. Come sempre è stato e la storia ce lo insegna. O vogliamo andare avanti fino alla bomba atomica ?
Commenti recenti