In questi ultimi tempi, il nostro sito ha ricevuto diverse “critiche” a proposito della sua cosiddetta “grafica”. Secondo alcuni, la “grafica” di questo sito sarebbe “obsoleta”, “invecchiata”, “non accattivante”, fino ad arrivare addirittura ad essere definita “orrenda” e quant’altro.
Sarà quindi bene chiarire e ribadire a tutti costoro che cos’è questo sito, come funziona, quali scopi si prefigge da quasi quindici anni e che cosa sia per esso, e per chi lo gestisce o vi collabora a vario titolo, l’intento fondamentale.
“Canzoni Contro la Guerra / Antiwar Songs” è un sito di memoria storica, di analisi culturale e di approfondimento basato su una prospettiva particolare, quella delle canzoni e della musica di ogni tempo e paese che abbiano un qualche riferimento alle guerre, e a tutti i tipi di guerre, come espressione ultima e decisiva dell’annientamento operato dal sistema capitalista, militarista, imperialista, ed anche di sistemi storici che si sono voluti di opposizione, ma che in realtà ne hanno condiviso quasi sempre i metodi oppressivi, sanguinari e di sfruttamento.
Viene gestito e sviluppato da un gruppo di persone che non hanno intenti “commerciali” e/o di altro genere, e men che mai “estetici”. La sua struttura è assolutamente funzionale a quelli che sono i suoi veri e dichiarati scopi, ed anche (ovviamente) a permettere a tutti coloro che lo desiderano di poter collaborare e interagire.
“Canzoni Contro la Guerra” non è volutamente e né minimamente interessato a “grafiche”, a finestrelle scintillanti, a pop-up acchiappaclick, a “features”, e né tantomeno agli stupidi criteri “estetizzanti” di chi fabbrica siti tanto “carini” quanto generalmente privi di un qualsiasi contenuto che non sia la pura esteriorità.
“Canzoni Contro la Guerra” ha sempre rifiutato categoricamente ogni forma di pubblicità al suo interno, ed i suoi gestori non hanno mai guadagnato mezzo centesimo dato che è loro intenzione, ovviamente nei limiti del loro possibile, mettere a disposizione il sapere, la storia e la cultura e non “accattivare” o trarne il benché minimo “utile”, fossero pure cinque euro.
“Canzoni Contro la Guerra” ha, peraltro, acchiappato non pochi “click” nella sua storia, e non certamente grazie alle sue “grafiche”; li ha acchiappati grazie ai suoi contenuti. Non li ha acchiappati grazie all’abbraccio mortifero coi “social media”, con Facebook o quant’altro. Non è mai stato, e mai sarà, una palestra per decerebrati planetari, masturbatori mentali, bimbiminkia vari, anonimi dandies da quattro soldi e “esteti” da barzelletta, sia in campo informatico che in altri ambiti.
“Canzoni Contro la Guerra” non è un sito di “lyrics” o di “fan” come ce ne sono a centinaia o migliaia, con “grafiche” più o meno aggiornate e “belline”. Nella maggior parte dei casi, a tali belle “grafiche” sviluppate a pagamento corrisponde soltanto un raffazzonamento testuale assolutamente tragico. Non è né un sito per teenagers né per talebani di questo o quell’artista. Non é un sito di “arte per l’arte”, e dove l’arte sia il criterio supremo. Il criterio supremo di questo sito è la Storia cantata e suonata.
“Canzoni Contro la Guerra” è peraltro pronto ad accettare critiche di qualunque tipo, ma solo riguardo ai suoi contenuti, nell’ottica di migliorarli sempre, di correggerli, di ampliarli. E’ chiaro che un sito di tali dimensioni è spesso molto diseguale e non può essere esente da critiche. La sua stessa struttura cosiddetta “obsoleta” permette però di interagire continuamente: importanti pagine intere si sono venute via via formando negli anni esattamente in questo modo, e continueranno così a formarsi, senza l’assillo né del tempo e né del denaro.
“Canzoni Contro la Guerra” non intende, ovviamente, far “finire le guerre” a base di canzoni e musica, e non è neppure un sito autoreferenziale. Soprattutto, spregia ogni tipo di “estetica” che lascia volentieri ai professionisti del settore e al loro sbarcare più o meno il lunario per qualche padrone con tutti gli ammennicoli immancabilmente conditi con buffissime parolette in inglese, lingua nella quale -peraltro- in qualsiasi paese anglofono non saprebbero chiedere nemmeno un’indicazione stradale.
La “grafica” di questo sito è assolutamente ottima per quelli che sono i suoi scopi, e di questo non finiremo mai di ringraziare il Webmaster, che ci ha profuso tempo ed energie senza chiedere niente, ed anzi non di rado rimettendoci di tasca sua. Soprattutto mettendo agevolmente in grado di usarlo anche a persone le cui specializzazioni sono ben lontane dall’informatica e dalla fabbricazione di siti più o meno “updated”.
Chi giudica secondo presupposti criteri “estetici” un sito come questo dimostra soltanto una cosa, vale a dire quella di non aver capito assolutamente nulla di quel che è. Giudichi quindi secondo i suoi contenuti, proponga varianti, migliorie, interpretazioni, nuove fonti, e quant’altro. Faccia pure liberamente le sue eventuali critiche, ma si astenga da criteri “grafici” o comunque buffamente estetizzanti, che disprezziamo. Non è una cosa che ci tocca, come non ci toccano le fregole “social”. La comunicazione qui è diretta e non la desideriamo mediata per far fare miliardi al sig. Facebook e alla sua rovinosa truffa globale nel nome della “comunicazione” (che in realtà non comunica un bel nulla).
A tutti coloro che, invece, per un motivo o per l’altro hanno apprezzato il (non facile) lavoro che andiamo svolgendo da molti anni, va non soltanto il nostro ringraziamento ma anche la promessa e l’impegno di continuare su questa strada accidentata sì, ma che riteniamo l’unica praticabile e, soprattutto, l’unica degna. Non per bearci di essere chissà quale “oasi” o per snobismo, ma per continuare ad essere un granello di Lotta, di Conoscenza e di Resistenza.
Lo Staff di “Canzoni Contro la Guerra / Antiwarsongs / Chansons Contre la Guerre”.
(Segue traduzione in francese. Verrà fornita quanto prima la traduzione completa in inglese).
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